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Venezia
Sab 1 Aprile 2023

Monte Catinaccio d’Antermoia 3004 m – via normale

Introduzione
Il Catinaccio d’Antermoia è salibile per via Ferrata nonchè via normale, da due versanti, da quello sud Ovest partendo dal Rifugio Passo Principe, oppure ad Est dal Rifugio Antermoia. Raggiungibile con pulmino fino al Rifugio Gardeccia e poi per comodo sentiero fino agli attacchi. Via Facile ma da affrontare comunque con pianificazione.
Avvicinamento
Dal Paese Mazzin”, con il bus navetta si raggiunge comodamente il Rifugio Gardeccia, da qui per sentiero 546 in poco più di 45 mituti si raggiunge il Rifugio Vajolet 2243 m, si continua verso nord per sentiero 584 fino al Passo Principe 2559 m (1,30 h dal Rif. Gardeccia). Dal passo si imbocca l’evidente traccia a destra per un pendio di ghiaie fino all’attacco della ferrata.
Salita
dal passo si sale per cengia di ghiaie verso sinistra non attrezzata, si raggiunge lo stretto passaggio sotto un piccolo tetto, svoltare poi a destra in prossimità di uno spigolo entrando così in un canale. un primo pendio di roccette e ghiaie, non attrezzato ma con dei fittoni di ferro, che conduce ad un forcellino, percorrere l’evidente cengia obliqua che taglia la parete sud ovest della montagna, inizialmente non attrezzata, fino a raggiungere
un terrazzo ghiaioso dove inizia il cavo. Seguire una breve e stretta cengia e scendere in un canalino per una scaletta di ferro di 4 m, quindi traversare verso destra e risalire lungo la cengia ghiaiosa. Seguendo il cavo salire lungo uno sperone roccioso appoggiato che delimita un canale sulla sinistra, più ripido ma con rocce articolate, che porta ad un’altra larga cengia rocciosa in cui le funi terminano. Seguire la cengia che taglia la parete verso destra, attraversa un canalone e risale per un altro largo cengione ghiaioso non attrezzato ma con segnavia (neve fino a inizio luglio, passi di I). Poco prima della fine della cengia salire verso sinistra lungo una parete appoggiata di rocce articolate (cavo), fino all’inizio di
un’altra larga cengia ghiaiosa non attrezzata da seguire verso sinistra.
Attraversare verso sinistra una fascia rocciosa munita di cavo e seguire un breve canale fino ad una dorsale rocciosa su cui si interrompe il cavo. Risalire la dorsale e traversare verso destra (segnavia e ometti di sassi) fino a prendere un’altra cengia ghiaiosa nuovamente non attrezzata che dirige verso sinistra sotto la parete. Su tale cengia si può trovare neve ripida fino a luglio, evitabile traversando per roccette e ghiaie nel pendio sotto
la cengia (attenzione). Attraversata la cengia risalire per roccette con cavo ad una successiva cengia ghiaiosa e poi ancore per roccette con cavo fino ad una forcella su un pulpito con un appicco roccioso a sinistra. Poco prima della forcella seguire il cavo verso destra, risalendo un canale roccioso seguito da un pendio di rocce articolateche esce su un forcellino sotto la cresta nord. Seguire verso destra la cengia attrezzata che traversa in salita con percorso ad arco sotto cresta (attenzione, tratto esposto se con neve che copre il cavo) e raggiunge la cresta rocciosa dove finisce il cavo metallico. Seguire ora la stretta
cresta, praticamente pianeggiante, che disegna un arco verso destra fino alla croce di vetta riempita di sassi (1,30 h dal P.so Principe). Tale cresta non è attrezzata e, pur non presentando difficoltà alpinistiche, è piuttosto aerea e può fare una certa impressione data l’esposizione in alcuni punti e la non eccessiva larghezza, pertanto richiede la dovuta attenzione. In particolare presenta due passaggi  un po’ esposti di I+, facilmente superabili sul lato destro sotto cresta su roccia ben appigliata, il primo in leggera discesa e il secondo in salita. Sconsigliabile in presenza di neve o con forte vento.
Discesa
Come per la salita o per la ferrata della parete est che, attraverso cenge, cornici e canalini attrezzati con funi e scalette, permette di scendere fino al ghiaione alla base della parete nella Conca di Antermoia. In tal caso dalla croce di vetta seguire la cresta rocciosa verso sinistra per circa 70 m, in leggera esposizione, fino ad incontrare il cavo metallico che scende verso sinistra per una rampa rocciosa e successivo pendio di rocce articolate fino ad una cengia non attrezzata da seguire verso sinistra. Il cavo riprende scendendo per rocce gradinate ad un’altra cengia attrezzata che scende a sinistra con un ripido arco verso destra
(possibile neve, evitabile restando sul pendio di ghiaie a destra della cengia). La cengia diviene a tetto per un breve tratto, conducendo ad un canalino quasi verticale e ad un ripido canale attrezzato che scende verso sinistra. Scendere alcuni saltini rocciosi, una cengia non attrezzata verso sinistra, un tratto con cavo, un’ulteriore cengia verso destra
(possibile neve) ed un traverso roccioso sotto una paretina. Quindi per tracce a zig-zag su terreno ghiaioso e tratti non attrezzati raggiungere una scaletta in ferro di 2 m che scende ad un canale attrezzato con cavo ed un’altra scaletta di 4 m che conduce ad un’altra cengia attrezzata. Seguire la cengia verso destra e poi sinistra (tratti bagnati) fino ad una forcella ghiaiosa (1 h). Risalire sul lato opposto della forcella fino ad uno spallone e scendere verso destra (segnavia rossi) con percorso a zig-zag per crestone ghiaioso, incontrando otto spezzoni di cavo nei tratti più ripidi, fino ad un forcellino. Risalire brevemente e scendere in traversata attrezzata con cavo fino a raggiungere la traccia di sentiero attraverso il ghiaione che risale al P.so Antermoia. Da qui si hanno tre possibilità di differente lunghezza e impegno:
1 • risalire a destra per l’evidente traccia nel ghiaione e quindi per ghiaie fino al P.so di Antermoia (2770 m – 0,5 h). Da qui, seguendo il sent. 584 verso destra in bella traversata su ghiaione e poi discesa a zig-zag per ghiaie e roccette e successiva traversata sotto la parete ovest del Catinaccio d’Antermoia, si raggiunge il Rif. P.so Principe (20 min). Quindi come per la salita fino al Gardeccia (1,15 h).
2 • dal P.so di Antermoia si può seguire la poco visibile traccia che verso sinistra (direzione sud) porta al P.so Scalieret (2789 m), da cui seguendo un’evidente cresta in circa mezz’ora si raggiunge anche la croce di vetta della solitaria Cima Scalieret (2887 m). Dalla croce di
vetta scendere in direzione ovest senza traccia obbligata, seguendo deboli tracce lungo il ghiaione e alcuni ometti di sassi. Si giunge così al P.so delle Pope (2720 m), scendendo per la selvaggia vallata fra i dirupi del Larsec che conduce in una ampia spianata verdeggiante.
Dirigendosi verso il lago Secco (Larsec appunto) si raggiunge brevemente il P.so delle Scalette (2348 m) lungo il sent. n. 583 proveniente dal P.so di Lausa. Un breve gradino roccioso attrezzato conduce in un canale che si segue fino ad un balcone roccioso sotto
al Gran Cront. Quindi seguendo il sentiero fra i mughi si raggiunge il Rif. Gardeccia.
3 • con percorso più lungo è possibile raggiungere il bel lago di Antermoia e l’adiacente omonimo rifugio (2500 m). Da qui si segue il sent. n. 583 che conduce al P.so di Lausa ( 2700 m) e lungo l’omonima valle si raggiunge il P.so delle Scalette e quindi Gardeccia come sopra descritto.

Questa relazione la trovi sulla mia guida "I 3000 delle Dolomiti"

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