MONTE COPPOLO (2033 m) “via il Fagiolo Magico”- Rossato Daniele e Portaluri Duilio (sez. Cai Castelfranco) 13/10/2014
Difficoltà: max VI con passaggi di III IV V VI
Sviluppo: 150 m
Tiri: 5
Tempo di salita: 1,15
Materiale: NDA -piccoli chiodi, dadi e friend grandi.
Roccia: buona
Cartografia: Tabacco foglio 023 – 1:25.000 Alpi feltrine Vette del Cimonega Periodo consigliato: giugno – ottobre
Punto di Partenza: Le Ej
Punti di appoggio: nessuno
Versante di salita: E
Introduzione:
Cima Est.del monte Coppolo per parete Est.“via il fagiolo magico” Portaluri Duilio e Rossato Daniele (sez. Castelfranco V.to) 13/10/2014 dopo precedente tentativo. L’itinerario è stato successivamente ripreso modificando alcuni tratti descritti ora come varianti.
Avvicinamento:
al bosco dietro baita Tabià, sopra Lamon, prendere il sentiero per il monte Coppolo che, in quota, conduce verso est. passando per un capitello e per una forcella con segnalazione cimelio in memoria di Jòzsef Kiss. Poco oltre la forcella, dopo un tratto quasi piano, prima che il sentiero inizi a scendere, salire per tracce sulla sin. (ometto) verso la base delle rocce e poi a d. costeggiando le rocce in discesa oltre una piccola caverna sotto una grande placca (1h 15’).
Salita:
1. Salire, per rocce rotte, l’estremità d. della placca che costituisce il bordo sin. di un profondo camino (clessidra) rientrare a sin. e per diedro fessura, appena accennato, giungere sotto una fascia strapiombante. Traversare a sin. ed abbassarsi in placca rimontando lo strapiombo in prossimità di una stretta fessura che si sale per giungere ad un esile terrazzo (VII). Superare una piccola pancia all’estremità sin. del terrazzino; puntare ad un’evidente fessura strapiombante che si sale per giungere all’inizio di una cengia sulla quale si sosta qualche metro a sin. su chiodi e clessidra (35mt. dal IV+ al VI- con passo di VII o A0).
2. Seguire per 5m. la cengia fino ad un diedro fessurato che si sale per guadagnare un terrazzino di roccia rotta sulla sin. posto sotto una mensola che sostiene “il fagiolo” (blocco di roccia da non toccare). Rimontare sulla sin. un delicato cornicione per giungere ad una fessura in pieno strapiombo che si supera (VII-) quindi per placca verticale raggiungere la grande cengia mediana su cui si sosta all’estremità d. su chiodo e spit (25mt. dal III al VI- con passo di VII- oppure VI e A0).
3. Salire ed oltrepassare sulla d. un monolite appoggiato, superare un breve strapiombo per giungere verticalmente ad una cengia erbosa. Ignorare il diedro a sin. ed attaccare la placca che continua verso d. , per roccia delicata raggiungere una seconda cengia sulla quale si sosta su grosso arbusto. (35mt. IV e V).
4. Continuare per la placca sopra la sosta seguendo l’evidente fessura che più in alto diventa camino con arrampicata prevalentemente in artificiale, integrando con dadi e grossi friend. Sosta da attrezzare oltre la placca fra due muri di roccia. (15mt, V con A0 e A1).
5. Risalire il muretto di roccia continuando fra gli sfasciumi della dorsale che ad un forcellino da cui, verso sin., inizia un sentiero attrezzato utile per la discesa in corda doppia. (40mt. II poi elementare)
Varianti:
1. Dopo il primo tiro è possibile continuare per la cengia che diventa cornicione e poi placca oltre la quale è possibile risalire fra roccia ed erba alla grande cengia mediana dalla quale si può anche scendere (VI- in placca).
2. Durante il terzo tiro è possibile salire il diedro di sin. bello inizialmente ma pericoloso in uscita per via di blocchi instabili (V sprotetto).
3. La fessura in artificiale del quarto tiro può essere evitata a d. per ostico caminetto (V+) oppure più semplicemente a sin. per placca appoggiata (III+).
sv. 150 mt. diff.come da relaz. roccia a tratti buona a tratti rotta per una ripetizione servono piccoli chiodi, dadi e friend grandi.
Discesa:
dalla cima del monte scendere, faccia a valle, verso sx per imboccare un evidente canale erboso sul quale sono presenti delle calate ben attrezzate che conducono alla base di un primo balzo roccioso. Scendere ulteriormente per rampe erbose e piegare verso dx per cengia passando sotto la base del pilastro percorso in salita e quindi fin sotto l’arco naturale da cui in breve si raggiunge il sentiero sottostante.