Monte Cristallo 3221 m – via normale
Introduzione
Il Monte Cristallo domina la conca di Cortina d’Ampezzo verso Ovest, è separato ad est dalla forcella del Cristallo alla scoscesa parete del Piz Popena, a Ovest dalla Cima di Mezzo. Si tratta di una via normale impegnativa sotto l’aspetto fisico, sopratutto il lungo avvicinamento dal Passo Tre Croci per ghiaie fino al Passo del Cristallo.
In salita la traccia è ben nsegnata, da molti ometti, occorre comunque prestare attenzione, la roccia è a tratti friabile, la corda non serve, utile per chi vuole in discesa possibilità di fare qualche calata, ma non indispensabili.
Tempo salita: 4,5/5 h
Tempo totale: 8,0 h andata e ritorno
Difficoltà: II° un paio di passaggi di III°
Dislivello 1410 m salita
Esposizione: Sud
Carta Tabacco nr 03 – Dolomiti Ampezzane 1:25.000
Materiale: NDA corda 60 m
Avvicinamento stradale
Da cortina d’Ampezzo, prendere la strada che porta al lago di Misurina, parcheggiare al Passo Tre Croci (1850 m) – arrivando da Misurina seguire la strada per Cortina d’Ampezzo, fino al Passo Tre Croci.
Avvicinamento
Dal passo Tre Croci si attraversa la strada e si imbocca il sentiero 203 per strada forestale per 10 minuti, al primo bivio a destra, continuare per sentiero 221 seguendo le tabelle.
Proseguire mirando all’intaglio del canale tra Cristallo e Piz Popena, fin sotto la parete di sinistra sopra Col Da Varda (2328 m) per ghiaie scendere poi a destra addentrandosi in salita per canale. Continuare a seguire la traccia con ometti fin poco sotto la Forcella del Cristallo (2,30 h) ultimo tratto franoso.
Salita
Dalla Forcella rimontare le roccette a sinistra, per traccia, fino all’attacco della prima Grande cengia inferiore, Circa 30 m prima del passo si esce dal ghiaione a sinistra su una cengia esigua che si percorre verso sinistra per ca. 10 m, quindi si risale un canale a destra. Dopo 10 m si abbandona il canale per seguire una labile cengia a destra di 20 m che conduce ad un nuovo canale ghiaioso. Si risale il canale fino a portarsi 10 m più in alto del passo, volgendo quindi a sinistra verso un’evidente forcella (ometto, segni rossi sulla parete) seguita da uno stretto passaggio in una rientranza con una passerelladi legno poco affidabile. Attraversando una serie di canali si guadagna la marcata e vasta cengia, detta “Grande Cengia Inferiore”, che taglia il versante sud est del monte aggirando vari spigoli secondari. La cengia può essere raggiunta anche salendo fino al passo, traversando poi a sinistra e risalendo un risaltoche porta su di essa. Si percorre la cengia per ca. 25 minuti, seguendo numerosi ometti e segnavia inleggera salita, traversando alcuni ponticelli di guerra, doppiando vari spigoletti e salendo una serie di canalini, fin dove è chiusa da uno sbarramento di sassi ai piedi di una grigia rampa rocciosa inclinata su cui incombe una rossa torre strapiombante (ometto e freccia rossa).
Tratto intermedio
Si sale dritti per rocce ben articolate per ca. 60 m fino all’ imbocco di un camino di 20 m, oppure si sale per ca. 10 m per poi deviare a sinistra su un’altra cengia che si segue per 50 m verso sinistra, fino ai piedi di una bella e facile rampa di rocce grigie da salire obliquando verso destra (ometti). Salire la rampa fino all’inizio del suddetto camino e quindi il camino stesso (ca. 20 m, I/ II, 1 ch. per calata al termine), obliquando verso destra su una torretta di rocce rossastre. Si traversa quindi a sinistra per roccette ad un canalino e per questo si sale fino alla cengia ghiaiosa successiva. Si segue la
cengia verso sinistra per ca. 30 m sotto una fascia di rocce giallo-nere e quindi si obliqua a destra per una rampa di ripide rocce gradinate e canalini, aggirando un esposto ma facile spigoletto ben appigliato e raggiungendo una forcella sulla destra sopra un canale e sotto gli strapiombi della cima, con un caratteristico roccione. Circa 5 m più in alto a destra (ometti) si sale un ripido camino-diedro nascosto dietro uno spigolo (15 m, II+/III, 2 ch. con cordino di calata al termine). Usciti dal camino si traversa 8 m a destra aggirando uno spigoletto (II) e per altri brevi passaggi su roccia ed un caminetto di 12 m (I/II) si sale ad una spalla detritica, dove si raggiunge la Grande Cengia Superiore o Cengia Collare.
Grande Cengia Superiore
Seguire la cengia verso sinistra per tracce di sentiero, rimontando altre rocce e un caminetto fino ad una spalletta della cresta sud con bellissima vista su Cortina. Si aggira lo spigolo e, per un ulteriore camino (II, cordino al termine), si giunge su un’altra spalla. Si doppia lo spigolo a destra, salendo una paretina e dei risalti (20 m, I/II, ottima roccia), quindi un diedrino (II+, 1 ch. per calata) al cui termine si trova un ponticello, uscendo infine sulla cresta presso il cosiddetto “Baston del Ploner”, un terrazzo formato da un piatto lastrone. Seguendo la cresta, non ripida ma aerea ed esposta sopra le abissali pareti, si affrontano brevi passaggi su roccia (I/II), fra cui la celebre placca detta “La Lasta” (5 m, II+, 1 ch. all’uscita, passaggio chiave). Infine per l’aerea cresta finale si raggiunge la piccola croce di legno sulla vetta (2,30 h).
Discesa
Come per la salita (3 h). In alcuni passaggi più impegnativi, specie la “Lasta” e i camini, è possibile calarsi a corda doppia da clessidre o spuntoni già attrezzati con chiodi e cordini. In alternativa al percorso di salita, giunti sulla Grande Cengia Superiore, se la si segue verso est si raggiunge un lontano e grosso ometto al termine della cengia: si tratta di una variante di discesa che con due calate a corda doppia deposita sulla Cengia Inferiore.