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Venezia
Sab 1 Aprile 2023
Premessa     
Questa salita la dedico all’Amica Elena Berton, con cui abbiamo salito assieme a Mirko Casale il 15 settembre 2019
Punto di Partenza: Sbarra Val Canali 1270 m circa
Dislivello salita: 1050 m
Tempo di salita: 4,50 h / totale a/r 8,30 h
Tipo di salita: sentiero, traccia e roccette, passaggi su roccia
Punti di appoggio: Rifugio Treviso 1629 m
Attrezzaura: NDA mezze corde 60 m, qualche cordone da abbandono.
Periodo consigliato: giugno – ottobre
Versante di salita: Sud-Est
Frequentazione: bassa
Difficoltà: II III
Primi salitori: Michele Bettega, Giuseppe Zecchini, Arthur Guy Sanders Raynoe, Jhon Swinnerton Philimore il 26/08/1897
Libro di vetta: NO
Carta Tabacco: 022 1:25.000
Salita il:15/09/2019 Elena Berton – Mirko Casale – Alberto Bernardi
Introduzione:
La Torre Dresda è posizionata a Sud Ovest sulla cresta della Pala della Madonna, tra il Campanile Zagonel e lo Scimmiotto poco sotto a Ovest. La via normale è poco frequentata, di buona intuizione. Il percorso si mantiene con difficoltà costante di I II grado nella prima parte, dove bisogna prestare attenzione a non scivolare nella parte erbosa. La seconda parte più da arrampicare II III grado, ci sono soste di ancoraggio su chiodi e mughi. gli autori hanno salito la via normale, senza corda, utilizzata solo per le calate.
Avvicinamento:
parcheggiata l’auto alla sbarra di Val Canali, si percorre la strada forestale per 200 m circa, si attraversa a destra su ponte di legno per sentiero R03 si arriva al primo bivio con sentiero 718 Troi dei Todesch (che arriva dal Rifugio Treviso).
Si continua salendo a destra per tratto erboso, procedere quindi in direzione della Forcella d’Oltro. Si abbandona ben presto il sentiero, dirigendosi verso sinistra per bosco, in prossimità di un grosso masso erratico a quota 1900 m; ometti alla base. Si continua seguendo bolli rossi e qualche ometto, per traccia non sempre evidente, costeggiando in parte la parete rocciosa che scende dalle propaggini di Torre Dresda, poi per zolle erbose e ghiaie, puntando a forcella del Caldrolòn, che non si dovrà tuttavia raggiunge, portandosi invece verso sinistra e guadagnando quindi l’intaglio tra Torre Dresda e Campanile Zagonel, risalendo un canale ghiaioso (2,30 h).
Salita:
si attacca la paretina a sinistra del diedro (via Jean Moutet) per roccette leggermente friabili, procedendo in traverso e raggiungendo la spalla erbosa fino alla nicchia con sosta, sotto pareti gialle (45m I II grado). Costeggiando la parete si procede orizzontalmente per zolle d’erba, in salita, fino ad uno spuntone (35/40 m I) – si continua stando sotto la parete fino a uno spigolo, lo si aggira e si procede quindi per pochi metri, abbassandosi ancora (circa 3 m) fin sotto l’imbocco di un canale. Dopo aver rimontato una paretina di roccia (3-4 m III-) si imbocca il canale per rocce gradinate fino al suo termine (50 m II, prima un cordone per calata, poi un secondo chiodo con cordone sulla sinistra al termine del canale) su ampia spalla in parte erbosa (ometto).
Si sale a sinistra per caminetti fino all’intaglio, si rimonta ancora a sinistra una paretina (5 m III) fino ad un mugo all’anticima (sosta su mugo). Per cresta si raggiunge il primo spuntone, lo si oltrepassa fino al Gendarme, che si attacca al centro per paretina appigliata (III). Si scala lo spigolo giungendo a rocce più facili, procedere per cresta, si scende su pianerottolo con grosso mugo e si rimonta paretina finale (50 m II III????) fino alla cima (circa 50 m II III???).
Discesa:
Dalla cima si scende arrampicando fino a raggiungere il Gendarme (fettuccia su spuntone a sinistra) ci si cala per 4/5 m e si risale fino all’anticima con mugo (sosta).
C1. Dal mugo ci si cala per 50 m fino alla base della spalla (rampa caminetti);
ci sono due possibilità:
C2. originale dal chiodo con cordone si scende per 50 metri fino alla base, poi si risale a sinistra aggirando lo spigolo e rientrando per rampa erbosa fino alla nicchia sotto parete gialla.
C2. alternativa: gli autori hanno eseguito sosta su spuntone (2 ometti) alla base della spalla. Ci si cala, dopo un paio di metri per 60 m e si raggiunge la nicchia sotto pareti gialle su rampa erbosa, evitando di scendere per canale e a ritroso per tutta la rampa d’erba percorsa all’inizio della salita.
C3. dalla nicchia (sosta 2 chiodi) ci si cala per 50 m dentro il canale, giungendo più sotto dell’attacco.
Dal canale si scende per il percorso di avvicinamento fino all’incrocio del sentiero 718.

Note:
per questa salita sono state utilizzate mezze corde da 60 m

Da vedere in zona:
possibilità di salire per via normale alla Punta del Calrolon
relazione scritta da Elena Berton

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