Percorsi guerra 1915/1918

Il nemico si accanisce in modo particolare contro il Monfenera, perché “porta di sbarramento” della riva destra del Piave.
11 novembre 1917 – In rotta dopo lo sfondamento del fronte dell’Alto Isonzo, il resto delle nostre truppe si attestano sul Piave e sul Grappa, validamente sostenuti dai ragazzi della classe 1899. “Qui: la resistenza fi no all’ultimo sangue!”
15-19 novembre 1917 – Le divisioni austro-germaniche, ammassate nella conca di Alano, iniziano l’attacco contro il monte Tomba e il Monfenera, col proposito di scendere nella pianura… I loro cinque furiosi attacchi vengono sanguinosamente respinti. La neve, caduta abbondante, era diventata nera per le esplosioni delle bombe e in quei giorni si parlò tanto della “neve nera del Monfenera”.
20 novembre 1917 – Altre quattro ondate di assalti, sostenuti da violentissimi bombardamenti. Lo “sperone” del Monfenera cade tre volte nelle mani del nemico e tre volte viene riconquistato “alla baionetta”.
25 novembre 1917 – Si rinnovano gli attacchi che investono anche i monti contigui, Spinoncia e Sola-rolo. Nonostante il sacrificio dei soldatini del ‘99 (37° Reggimento Fanteria), que-sti due monti rimangono in possesso del nemico. In questo giorno i tedeschi fanno uso di gas asfissianti!
26 novembre 1917 I bat-taglioni “Val Cordevole” e “Courmayeur” (3°Reggi-mento Alpini) ricacciano il nemico dalla cresta del Monte Tomba e del Mon-fenera, infliggendogli gravis-sime perdite. È qui che viene distrutto dalle nostre brigate “Re” e “Calabria” il famoso “Alpenkorps“ bavarese, forte di otto battaglioni!
27 novembre 1917 – Giungono sul Tomba le truppe francesi a dare il cambio alle esauste truppe italiane: due divisioni. Il Monte Tomba, con il Monfenera, era una posizione spaventevole: senza rifugi e presa d’infilata dalle artiglierie nemiche; sotto bombardamenti infernali, lanci di gas asfissianti, attacchi continui condotti da forze soverchianti. Le nostre truppe avevano resistito, rintanate nelle prime elementari fossette, profonde poco più di un metro, che volevano essere trincee.
30 dicembre 1917 – Dopo intensa preparazione di artiglieria, le truppe francesi sferrano il loro primo attacco alle posizioni nemiche. I tedeschi reagiscono con violenza, ma i cannoni italiani, francesi e inglesi riducono al silenzio quelli dell’avversario. Poi gli alpini francesi scattano tra casa Narenzine e Osteria Monfenera, occupando alcune trincee nemiche alla loro sinistra. Più accanita è la lotta sul Monfenera. Alla fi ne la posizione è conquistata e tenuta.

Febbraio 1918 – La cresta del Monte Tomba cade ancora in possesso del nemico, ma pochi giorni dopo i francesi, validamente sostenuti da un grosso reparto di nostri alpini, tornano a rioccuparla.
15 giugno 1918 – Il nemico tenta un altro attacco su tutto il fronte, dall’Altipiano di Asiago al Grappa, ripromettendosi di invadere la pianura. E specialmente si accanisce contro il Monfenera perché “porta di sbarramento” della riva destra del Piave. Contemporaneamente attacca in forze sul Montello e sul fi ume fi no al mare. Questa è la “Battaglia del Solstizio” conclusasi, dopo sette giorni di lotta feroce, con la disfatta del nemico.

(INFORMAZIONI TRATTE DA “LA GRANDE GUERRA NELLA NOSTRA MEMORIA” – P. TESSARO – ED. SYNTHESIS – 1995)

 

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