Castelletto Superiore 2700 m – via normale – Dolomiti di Brenta

vie Alpinistiche e Normali

Castelletto Superiore 2700 m – via normale – Dolomiti di Brenta

Difficoltà: AD+ IV
Dislivello: 428 m – sviluppo 15 m
Tempo di salita: salita 1,45 h / 3,00 tot
Materiale: NDA
Roccia: buona
Cartografia: Tabacco foglio 054 – 1:25.000 Dolomiti di Brenta
Periodo consigliato: giugno – settembre
Punto di Partenza: Rifugio Tuckett
Punti di appoggio: Rifugio Tuckett
Versante di salita: vari

Introduzione:
Minuscola punta rocciosa che spicca a nord ovest della Cima Sella sull’orlo occidentale
dell’anfiteatro detritico che scende dalla Bocca Alta di Vallesinella. Se dal lato orientale appare come una piccola punta poco vistosa, osservato dal Rif. Tuckett appare come aguzzo corno sommitale dell’alto basamento roccioso che delimita a nord il vallone del Tuckett. Cima di scarsa importanza di per sé, il cui raggiungimento richiede pochi metri di non facile arrampicata e una lunga salita di avvicinamento, per cui conviene visitarla come eventuale digressione nella salita alla più interessante Cima Sella o cime limitrofe.

Avvicinamento:
Dal Rif. Tuckett seguire il sent. 303 per mughi e una cengia fino al bivio con il sent. 315, con cartelli che indicano per il Sentiero Dallagiacoma (0,10 h). Si segue la traccia che sale a sinistra per un lungo pendio di ghiaie e roccette fino a giungere alle prime funi del tratto attrezzato. Si risale lungamente per un canalone detritico con cenge, speroni rocciosi e canali con abbondanti segnavia e tratti attrezzati con cavo metallico, fino a uscire dal vallone per una cengia che conduce a un pendio di ghiaie e alla sovrastante sella a sinistra (est) del Castelletto Superiore (2700 m, 1,10 h).

Salita:
Dalla sella il piccolo torrione può essere salito da tre direzioni:
1 – Risalire verso destra (ovest) la breve dorsale di ghiaie fino alle rocce verticali della breve cresta est (ometto), da cui partono due cenge verso il lato nord (destra) e sud (sinistra). Arrampicare direttamente lungo il ripido, aereo ed esposto profilo superando te successivi alti gradoni, di cui il primo verticale e compatto, il secondo più appoggiato e gradinato e il terzo solcato da un diedro verticale. Se ne esce su un terrazzo di ghiaie sommitale con due bassi gradini, risaliti i quali si raggiunge la piatta vetta (20 m, III+).
2 – Seguire la cengia di destra (nord), inizialmente stretta (esposto) e poi più larga, e aggirare il castelletto sommitale sul versante settentrionale, passando all’esterno di un roccione staccato dalla parete. Si risale a sinistra un basso gradone un po’ liscio (2 m, III) fino al soprastante terrazzino detritico, quindi si risale per una breve fessura su un gradone
(2 m, III-) fino ad un secondo terrazzino e ci si alza a sinistra per rimontare sul terrazzino roccioso sotto lo spigolo ovest con un piccolo pinnacolo sulla destra (2 m, III). Quindi ci si sposta a destra e si sale per uno stretto tratto roccioso (3 m, III) che conduce sul lato sud alla base del passaggio chiave: un esposto diedro su una paretina verticale di solida roccia da risalire fino alla vetta (6 m, IV-).
3 – Seguire la cengia di sinistra (sud) con un breve passo stretto ed esposto, oltre cui si sale a destra per un basso muretto fessurato che esce su un terrazzino di ghiaie, quindi ancora a destra fino all’intaglio e al terrazzino roccioso sotto lo spigolo ovest, a destra del gradone roccioso con a sinistra il piccolo pinnacolo di roccia (6 m, II+). Da qui si sale per uno stretto tratto roccioso (3 m, III) che conduce sul lato sud alla base del passaggio chiave: un diedro su una paretina verticale di solida roccia da risalire fino alla vetta
(6 m, IV-).

Discesa:
Si può effettuare una calata a corda doppia da 15 m ca. fino alla cengetta sul lato sud (cordone attorno a uno spuntone presso la cima), oppure scendere a ritroso lungo il diedro fino allo stretto terrazzo e poi scendere alla cengia sul lato nord o sud. Quindi seguendo una delle due cenge si torna alla sella di partenza.

Note:
– Foto mie e grazie a Marisa Manica per il contributo delle sue foto –  Il Sentiero Attrezzato Dallagiacoma può essere affrontato, con la dovuta attenzione, anche senza set da via ferrata.

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