Castello di Vallesinella 2782 m – via normale – Dolomiti di Brenta

vie Alpinistiche e Normali

Castello di Vallesinella 2782 m – via normale – Dolomiti di Brenta

Difficoltà: I II+
Dislivello: 500 m
Tempo di salita: 2,00 h / 3,30 tot
Materiale: NDA
Roccia: buona
Cartografia: Tabacco foglio 054 – 1:25.000 Dolomiti di Brenta
Periodo consigliato: giugno – ottobre
Punto di Partenza: Rifugio Tuckett
Punti di appoggio: Rifugio Tuckett
Versante di salita: Sud Est

Introduzione:
Il Castello di Vallesinella forma un massiccio costolone roccioso compreso fra la Vedretta di Vallesinella Inferiore e la ex Vedretta di Vallesinella
Superiore ed è il punto culminante della lunga cresta che sale verso est dal Castelletto Inferiore. Una larga insellatura lo separa dal più elevato
Campanile di Vallesinella. Al ripido versante meridionale, composto da cenge rocciose sovrapposte, oppone un più articolato
versante settentrionale su cui si staccano le appartate Torri dei Mori, Torre Città di Monza e Torre Bepi Loss e Carlo Marchiodi. Cima poco
frequentata la cui via normale lungo la gradinata cresta sud est non presenta particolari difficoltà, ma meritevole per la notevole vista
sulla Cima Falkner.

Avvicinamento:
Come per il Castelletto Superiore fino alla piatta insellatura a est di questo (v. itin. 70, 2700 m, 1,20 h), praticamente al centro dell’anfiteatro di
ghiaie che ospita la ex Vedretta di Vallesinella Superiore. Dalla sella, anziché proseguire verso la Bocca di Vallesinella, piegare verso sinistra
puntando verso una fascia rocciosa a gradoni che sostiene una piatta insellatura. Procedendo per terreno detritico con rocce appuntite si attraversa un canale e si sale per ghiaie fino alla fascia di rocce, da risalire o aggirare senza percorso obbligato fino all’ampia spianata rocciosa
di suddetto valico che verso nord permette il passaggio verso la Vedretta di Vallesinella Inferiore (2729 m, 1,30 h).

Salita:
Dalla sella deviare verso sinistra e salire i gradoni di una successione di basse stratificazioni rocciose superando un breve salto più ripido (5 m, I+) che esce su un ampio terrazzo detritico. Piegare a destra e raggiungere la base della dorsale che sale verso la vetta (ometto).
Salire per rocce gradinate e un canalino obliquo verso sinistra (10 m, I+/II-) rimanendo a sinistra del filo di cresta. Alla fine del canalino spostarsi
di pochi metri verso destra e risalire una scarpata di ghiaie ed erba, oltre cui infilare un secondo canalino (I+) fin dove termina su una piatta terrazza. Attraversarla e proseguire lungo dorsale man mano meno ripida, oltrepassando un terrazzo e attraversando il vasto pianoro
sommitale in direzione della visibile anticima centrale (ometti). Raggiuntala si oltrepassano delle spaccature e seguendo verso nord est la breve cresta di rocce appuntite e taglienti (I) si guadagna infine l’ometto di sassi sulla poco più elevata vetta (0,45 h).

Discesa:
Come per la salita

Note:
Il Sentiero Attrezzato Dalla Giacoma può essere affrontato, con la dovuta attenzione, anche senza set da via ferrata.

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